Obesità e Terapie Mediche

Si definisce obesità un eccessivo accumulo di grasso corporeo in relazione alla massa magra, in termini sia di quantità assoluta, sia di distribuzione in punti precisi del corpo. Molto banalmente, la classificazione della popolazione in base al peso viene fatta utilizzando l’indice di massa corporea (BMI = body mass index), considerato il più rappresentativo della presenza di grasso corporeo in eccesso e tramite la misurazione delle circonferenze, in particolare della circonferenza addominale.

Il BMI si calcola secondo la formula seguente:  peso (in kg)/quadrato dell’altezza (in metri)

Le classi di peso per gli adulti indicate dal BMI sono:

  • <18,5 sottopeso
  • 18,5 – 24,9 normopeso
  • 25 – 29,9 sovrappeso
  • Obesità di I grado se BMI = 30-35 kg/m2 ;
  • Obesità di II grado se BMI = 35.1-40 kg/m2 ;
  • Obesità di III grado se BMI > 40 kg/m2 .

L’obesità può essere definita come una patologia cronica e Negli ultimi decenni il trend in costante aumento è paragonabile ad una vera e propria epidemia. Si stima infatti che circa il 30 % della popolazione italiana sia sovrappeso e il 10% sia obesa. Per non parlare dell’obesità infantile che rappresenta oggi un vero e proprio problema sociale.

Le line guida per il trattamento dell’obesità che fino a qualche anno fa contemplavano “solo” dieta, attività fisica e chirurgia bariatrica, con poco spazio per le terapie farmacologiche, oggi possono contare su nuove scelte terapeutiche. L’aiuto arriva principalmente da quelle classi di farmaci già impiegate nel trattamento del diabete che, dopo trial clinici, trovano anche spazio per il trattamento dell’obesità.

I pazienti che potrebbero avere un’indicazione ad una terapia medica sono quei soggetti con BMI ≥ 30 kg/m2 , oppure quei soggetti con BMI ≥ 27 kg/m2 in presenza di altri fattori di rischio o altre patologie correlate all’obesità

I FARMACI UTILIZZATI

Orlistat: è un inibitore selettivo delle lipasi pancreatiche in grado di ridurre l’assorbimento dei grassi a livello del tratto digerente, di circa il 30% con dose piena e del 25% con metà dose, con conseguente aumento della loro escrezione fecale. Orlistat è in commercio già dal 1998 ed è il farmaco più “vecchio”, approvato e ancora in circolazione. E’ prescrivibile in due dosaggi (120 mg e 60 mg) da assumere durante i tre pasti (colazione, pranzo e cena).

Bupropione/Naltrexone: si tratta di una associazione di due farmaci utilizzati in ambito psichiatrico.Il bupropione stimolerebbe i neuroni a produrre un ormone che legandosi a determinati recettori, produrrebbe un effetto anoressizzante. Il naltrexone, inibendo invece alcuni recettori in grado di neutralizzare l’effetto anoressizzante del bupropione permette una più protratta stimolazione della via anoressante. L’associazione di naltrexone e bupropione è stata approvata in Europa nel marzo 2015 con l’indicazione al trattamento dell’obesità e del sovrappeso (BMI > 27 kg/m2 ) con comorbidità in aggiunta alle modifiche dello stile di vita. A differenza della terapia con analoghi del GLP-1, si assume in compresse. Il farmaco è commercializzato in compresse contenenti 8 mg di naltrexone e 90 mg di bupropione. La dose giornaliera approvata per il controllo del peso corporeo è, rispettivamente, di 32 e 360 mg da assumersi suddivisa in due somministrazioni a colazione e a cena.

Liraglutide: è stata una delle prime terapie ad essere approvata oltre che per il trattamento del diabete mellito di tipo 2, anche per l’obesità. Liraglutide è un analogo del glucagon like peptide-1 (GLP-1) umano, in commercio dal 2009 come farmaco anti-diabetico alla dose di 1.8 mg/die e dal 2015 come farmaco per il trattamento dell’obesità in aggiunta alle modifiche dello stile di vita alla dose di 3.0 mg/die.

Il GLP-1 un ormone naturalmente secreto a livello intestinale. Il suo rilascio avviene dopo il pasto, entrando quindi in azione solamente quando la glicemia sale per effetto dei carboidrati introdotti col cibo. Per questo motivo non causa ipoglicemia.

Gli analoghi del GLP-1 sono inoltre in grado di interagire con dei recettori specifici a più livelli: a livello pancreatico e nel tratto gastrointestinale dove controlla, riducendolo, lo svuotamento gastrico (determinando una precoce sensazione di sazietà) e aumenta la secrezione insulinica, riducendo i livelli di glucagone e di glicemia. Altre azioni sono state riscontrate a livello cerebrale dove attiva dei recettori in grado di indurre la sensazione di sazietà e di riduzione dell’appetito.

Il dosaggio utilizzato nel trattamento dell’obesità è diverso da quello utilizzato per il trattamento del diabete, con evidenze scientifiche di una riduzione significativa del peso corporeo rispetto al gruppo placebo. Inoltre si è dimostrato efficace anche nella prevenzione del diabete in pazienti considerati a rischio a causa dell’obesità. Gli effetti indesiderati sono comuni, ma spesso transitori, dando prevalentemente disturbi a livello gastrointestinale. La somministrazione è sottocute, giornaliera, con pratiche “penne” e aghi monouso.

 

Semaglutide: è l’ultimo farmaco della classe degli analoghi del GLP-1 ad aver ottenuto l’approvazione per il trattamento dell’obesità oltre che per il diabete mellito tipo 2. A differenza della Liraglutide, la somministrazione è sempre sottocute, ma settimanale e non giornaliera. In Europa è già utilizzato dal 2019 come farmaco antidiabetico alla dose di 0.5-1.0 mg/settimana. Nel 2021 invece, in America è stato approvato per il trattamento dell’obesità complicata da comorbidità alla dose di 2.4 mg/settimana, ma in Italia non è ancora possibile acquistarlo. Anche la Semaglutide, come la Liraglutide, rallenta i tempi di svuotamento gastrico riduce la sensazione di fame la fame e aumenta il senso di sazietà.

Peraltro in termini di risultati, la perdita di peso in chi ha utilizzato Semaglutide nei trial clinici, rispetto all’assunzione di Liraglutide era di circa il doppio, con un calo ponderale di circa 15% del peso di partenza.